Il selfie con il primo gruppo turistico extracremonese, Bottini: “La speranza che stiamo uscendo dallo stallo…”

Francesca Bottini, 49 anni, è dal 1997 guida turistica abilitata per la provincia di Cremona. “Anch'io avevo la sensazione che fosse in atto una riscoperta della città. Ora bisogna insistere...".
Non ama apparire, ma stavolta non ha resistito alla tentazione di scattare un selfie in corso Campi e pubblicarlo su Facebook: lei in primo piano, dietro il gruppo che accompagnava. “Era dal 28 gennaio che, per il Covid, non accadeva di accompagnare un gruppo extracremonese. Quell’immagine è un gesto scaramantico, un piccolo segno di speranza”. Francesca Bottini, 49 anni, è dal 1997 guida turistica abilitata per la provincia di Cremona (una delle 12 dell’associazione AcuTo-Arte, cultura turismo) e dal 2010 per quella di Brescia. Inoltre, è stata capo delegazione Fai Cremona dal 2011 al 2017. Grazie alla sua passione e alle sue competenze conosce bene i tesori, anche quelli più nascosti, della città e del territorio.
La situazione delle guide turistiche era già difficile prima del coronavirus. “Non abbiamo un albo nazionale, il quadro legislativo è nel limbo. Il ricorso alle App e la facilità di trovare informazioni on line hanno ridimensionato il nostro ruolo”. L’emergenza ha inferto il colpo finale. “Dagli inizi di febbraio il mercato si è azzerato, ci siamo persi le gite scolastiche che, da marzo a giugno, rappresentavano la parte maggiore della nostra attività. Anche il turismo che, soprattutto in primavera, arriva dall’estero non è stato confermato. Avevamo acquistato gli auricolari senza fili per dare un servizio migliore, un’idea molto apprezzata, ma non li abbiamo praticamente usati. La gente aveva paura, i gruppi devono venire a Cremona in pullman, il che aumenta le preoccupazioni. C’è stato un vero e proprio tracollo. Qualcuno ha cominciato a proporre tour virtuali ma come associazione non crediamo in questa modalità, per noi resta fondamentale la relazione fisica con gli utenti”. Ma durante la chiusura Francesca e i suoi colleghi non si sono persi d’animo. “Abbiamo fatto un lavoro molto paziente e scrupoloso per continuare a tenere i rapporti con le agenzie, i tour operator, le biblioteche e gli altri soggetti interessati, per ricordare a tutti loro che noi ci siamo. Abbiamo tenuto duro con i nostri contatti”. Le guide che lo sono a tempo pieno hanno dovuto reinventarsi e trovare un altro impiego o continuare con quello che avevano già collaborando, ad esempio, con le case editrici o correggendo bozze. Sempre di precariato, comunque, si tratta. Francesca si è occupata di più di Villa Bottini – La Limonaia, la sua splendida foresteria di Monasterolo, frazione di Robecco d’Oglio, con il prato all’inglese, il portico medievale, le sale decorate e il grande camino settecentesco. “In passato, per noi guide, da settembre a ottobre arrivavano un sacco di gruppi di turisti, sino a più di uno al giorno, ora se ne facciamo 4-5 al mese è tanta manna. Come dicevo, l’ultima fattura l’ho emessa a gennaio, quella nuova è di pochi giorni fa”. C’è stato un altro cambiamento: “In precedenza le comitive erano formate da 50 elementi, ora, per via delle norme di sicurezza, sono più piccole”.
Finalmente, il 18 settembre, uno spiraglio nella crisi. “Mi è stato assegnato un gruppo che proveniva dal milanese, era composto da 25 persone ma sono state richieste, sempre per la questione del distanziamento, due guide. Abbiamo fatto il solito giro, il ‘classicone’, come lo chiamiamo noi, della durata di due ore e mezza: piazza del Comune, la Cattedrale e la bottega di un liutaio. Un’esperienza, quest’ultima, che piace a tutti, ai bambini come ai professori di musica. Se c’è disponibilità di budget, si prosegue con il Museo del Violino. In più quei turisti si sono fermati anche il pomeriggio chiedendo di poter visitare le chiese di Sant’Abbondio e di San Sigismondo, con la sua navata che lascia senza fiato. Erano felicissimi”. Non è stato un giorno qualsiasi nemmeno per il loro ‘cicerone’. “Ero emozionata come la prima volta, tanti anni fa. L’emozione di avere le persone, ovviamente distanziate, vicine. Commossi lo erano anche i componenti di quel gruppo, che avevano pianificato un mini viaggio dal venerdì alla domenica in Lombardia. Anche per loro è stata una ripresa”. Per Francesca è stato qualcosa di più. “La speranza che si stia uscendo dallo stallo. Abbiamo segnali che forse si ripartirà, anche se, stando alle previsioni, le prenotazioni saranno il 10 per cento rispetto all’anno precedente, almeno fino alla prossima primavera”.
Il Covid ha interrotto un momento positivo dal punto di vista turistico per Cremona. “Anch’io avevo la sensazione che fosse in atto una riscoperta della città. Ora bisogna ricominciare ad insistere, essere più presenti sui social, comunicare prima e meglio le opportunità e gli eventi che offre il territorio”.
In questo sforzo collettivo non si può prescindere dal contributo delle guide turistiche. “Il ruolo delle guide è fondamentale anche come strumento di promozione. Facciamo da ripetitori. Siamo noi a convincere i tour operator e le agenzie a mandare i loro clienti, invece che a Bergamo, Mantova o Brescia, a Cremona!”.
Francesca Bottini, guida turistica
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