Matteo e la ‘sorpresa di Cremona’ sulla rivista Focus: “Quel giorno fulcro militare dell’Europa e del mondo”

Matteo Villa è cremonese, ha 29 anni e si è laureato alla Facoltà di Musicologia di Cremona, sede staccata dell'Università di Pavia, con una tesi sulla battaglia del 1702 con relatore Gastone Breccia, docente di Storia bizantina e Storia militare antica. Quarantacinque pagine da cui è scaturito l'articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista Focus.
Ha passato al setaccio gli archivi, scovato un vecchio manoscritto, consultato varie altre fonti. Una ricerca approfondita che ha permesso di ricostruire nei dettagli la battaglia combattuta a Cremona agli inizi del 1700. Da questo lavoro è nata la sua tesi di laurea magistrale, discussa nel febbraio 2022, e da questo elaborato è scaturito un articolo, che si legge tutto d’un fiato, pubblicato sul numero in edicola della prestigiosa rivista Focus. Dietro a tutto questo c’è un giovane cortese e sorridente: Matteo Villa, 29 anni. Bastano poche parole per capire che la sua passione è la storia.
“Ho avuto questo interesse praticamente da sempre – racconta -. Ricordo che da bambino mi piacevano i campanili. Poi, crescendo, sono stato attratto dalla storia dell’arte, dalla storia in sé e da tutto quanto riguarda la bellezza. Sono un nostalgico del passato”. Dopo il liceo artistico, si è iscritto alla Facoltà di Musicologia di Cremona, sede staccata dell’Università di Pavia. “E lì sono rimasto folgorato dal professor Breccia e dalle sue conoscenze”. Si tratta di Gastone Breccia, docente di Storia bizantina e Storia militare antica, un luminare nel suo campo. “Ho avuto il privilegio di studiare con lui, è stato il relatore della mia tesi”. Quarantacinque pagine Intitolate ‘La sorpresa di Cremona’, come il testo uscito su Focus.
Al centro delle une e dell’altro c’è una data particolare, ma sinora non sviscerata come meritava, per la nostra città: il primo febbraio 1702. “Quel giorno Cremona è stata il fulcro a livello militare di tutta l’Europa e di tutto il mondo”. Il contesto è l’infinita Guerra di successione spagnola: da una parte, l’alleanza tra Austria, Inghilterra, Olanda, Prussia e molti Stati minori; dall’altra, Francia e Spagna. “La piazzaforte di Cremona, quartier generale delle truppe spagnole agli ordini del duca di Villeroi, era perfettamente tranquilla quella notte”, comincia così l’articolo firmato da Gastone Breccia e Matteo Villa. “Gli imperiali del principe Eugenio di Savoia erano lontani, accampati a Ostiano, sulla strada di Mantova – continuano docente ed ex studente – e non sembrava potessero costituire una minaccia immediata per la guarnigione”. Non era così. “Sabato 28 gennaio, infatti, otto soldati austriaci erano entrati a Cremona travestiti da contadini, approfittando del giorno di mercato, e appena possibile avevano preso contatto con don Giovanni Battista Cozzoli, parroco di Santa Maria Nuova, il cui fratello militava al soldo degli Asburgo, che aveva fatto sapere di essere disposto a collaborare”. Un’accurata azione di spionaggio che doveva aprire la strada al blitz pianificato dal principe Eugenio, un grande stratega.
Viene poi fatta luce sul susseguirsi degli eventi di quella giornata memorabile: gli otto soldati che si mettono subito all’opera per aprire la chiavica situata nella cantina della casa del sacerdote e collegata al fossato esterno; l’ingresso attraverso quel pertugio nascosto delle truppe austriache; i primi momenti dell’assalto; la cattura del duca di Villeroi. E i successivi scontri sanguinosi. Inizialmente Eugenio di Savoia riuscì a conquistare la città ma alla fine dovette ritirarsi. Senza vincere, aveva però compiuto l’impresa. ‘La sorpresa di Cremona’, appunto. Nell’articolo si sottolinea il ruolo che ebbero ‘le oche selvatiche’, come erano soprannominati i mercenari irlandesi al servizio di Francia e Spagna (altri loro connazionali erano stati arruolati dagli austriaci), le cui gesta vennero celebrate da una ballata popolare: ‘Remember Cremona’. Per la storia d’Irlanda questa battaglia fu considerata tra le più eroiche tanto è vero che al Museo della guerra di Dublino è conservata una tela rappresentante questo episodio, con a fianco il seguente testo, riportato nella tesi: ‘Schiena contro schiena e faccia a faccia, strappiamo dal destino il disonore di questa notte. Prima che il sole si fosse alzato dal suo letto e quell’alba livida divenisse rossa, ogni lancia tedesca, era fuggita dalla città di Cremona’.
Osserva Matteo: “Sarà per l’originalità dell’assedio, l’incertezza su come avvenne con esattezza l’arresto del Villeroi, la genialità del principe Eugenio o il finale inaspettato della battaglia che ribaltò completamente la situazione iniziale della vicenda, ma ‘la sorpresa di Cremona’ ebbe, fin da subito, una risonanza importante presso le corti europee”. Per questa minuziosa ricostruzione è stata fondamentale, insieme con altre fonti, la trascrizione della cronaca contenuta nel manoscritto inedito conservato presso l’Archivio di Stato di Cremona. “Il testo è sicuramente di un cremonese, forse un messo comunale, molto probabilmente testimone diretto dei fatti”. Per completare la tesi il brillante neolaureato ha impiegato “4-5 mesi, l’ho preparata da studente-lavoratore”. Ora è collaboratore scolastico in una elementare della città. “In attesa di diventare, prima o poi, insegnante”. Ma è facile indovinare il suo vero sogno: “Fare ricerca storica”.
