La prima visita della figlia alla super nonna di Cremona Solidale: “Sognavo quel momento”

Le visite ai degenti dell'ex Soldi sono riprese. Piera Masseroni, 101 anni, l'ospite di Cremona solidale che ha combattuto e vinto il coronavirus, ha rivisto la figlia.

Quattro mesi lontana dalla super nonna. Una dolorosa separazione forzata, un’attesa interminabile resa meno frustrante dalle videochiamate. “Ma ora è finita”, sospira Maria Luisa, 73 anni, dopo aver incontrato la madre, Piera Masseroni, 101 anni, l’ospite di Cremona solidale che ha combattuto e vinto il coronavirus.
Le visite ai degenti dell’ex Soldi sono riprese, come negli altri istituti, da alcuni giorni e avvengono in forma protetta. “Possono durare dieci, quindici minuti al massimo e solo su appuntamento da fissare il giorno prima”, dice la figlia dell’ultracentenaria. Piera, una donna forte che da giovane ha fatto la mondina e poi ha lavorato come collaboratrice domestica, era stata ricoverata qualche tempo fa all’ospedale e da lì in via Brescia. Non può camminare ed è costretta sulla sedia a rotelle. Risultata positiva al Covid, era stata trasferita dal suo reparto in quello dov’erano stati portati altri anziani contagiati. “Lei era tranquilla mentre io avevo tanta paura, soprattutto per la sua età. Solo la sottoscritta sa quanto pregare ha fatto in quei momenti – aveva ricordato la figlia -. Per fortuna il virus non l’ha colpita pesantemente. Il secondo tampone ha dato esito negativo e così pure il terzo. I medici, le infermiere, il personale sono stati bravi, gentilissimi: attraverso il tablet mi facevano parlare con la mamma. E’ diventata un po’ sorda, ma non fa niente”. Quasi tre settimane dopo la signora Piera, rimasta senza il marito Dante, falegname, nel 1969, ha fatto ritorno nel suo reparto d’origine.

Ora un’altra svolta. “Sono entrata nel corridoio di Cremona solidale – racconta Maria Luisa, che era accompagnata dalla figlia, Monica -. Quando mi ha vista, mia mamma si è messa le mani sugli occhi ed è scoppiata a piangere. Sognavo quel momento, avrei voluto abbracciarla, ma non si poteva perché bisogna rispettare la distanza di sicurezza di un metro e mezzo. Ci ha chiesto come stavamo. E io di rimando: come stai tu? ”Bene’, mi ha risposto. In effetti, l’ho trovata in buone condizioni, in ordine, pettinata, come le è sempre piaciuto essere”. Anche lei, la figlia di Piera, si è commossa. “Poi, in dialetto, ha aggiunto: la Maria è qui. Si riferiva a Maria, la sua amica che di recente ha compiuto 100 anni: era insieme a mia madre durante il periodo del contagio ma è guarita dopo di lei, poco tempo fa. Ora sono di nuovo una accanto all’altra, nella stessa stanza. La mamma è contenta di non essere più sola”. Le gambe di Piera (102 anni il prossimo 2 ottobre) si sono addormentate, ma la mente è sveglia e vigile. “Si è accorta che tante persone intorno a lei non ci sono più, portare via dal virus”.

Durante l’incontro c’è stato il tempo per una videochiamata a uno dei nipoti, Paolo, che le è affezionatissimo. “Come ho trovato mia nonna? Benissimo. Ho pianto. A vedermi non lo si direbbe, ma ho la lacrima facile”. Ma chi non si sarebbe lasciato andare al suo posto? Poi i 15 minuti sono scaduti. “Mi recherei sempre da lei, ma non posso. Però la sento quotidianamente, tranne il sabato e la domenica perché non ci sono le animatrici. Durante una delle ultime telefonate era giù di morale ma solamente perché le sembrava che fossi io quella triste. Altre volte dice di essere stufa – dice ancora la figlia -. Certo, alla casa di riposo la situazione è cambiata. Prima che succedesse tutto questo, quando andavo a farle visita, accompagnavo mia madre in giardino, la portavo di qua e di là. I degenti giocavano a tombola o a carte e c’erano altri intrattenimenti per loro, ma non è stato dato ancora il via libera per riproporli. Speriamo che quei giorni ritornino presto”.

La super nonna Piera
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