La fotografa dei bimbi nati sfidando il covid: “Loro cambieranno la storia”

L'Intruso Gilberto Bazoli è andato a trovare Adriana Gutierrez, 41 anni, boliviana, che durante il covid ha dato alla luce Maria Vittoria e che, insieme al quotidiano La Provincia, regala uno scatto speciale alle famiglie dei 15 bambini venuti alla luce pochi giorni fa nel giro di 24 ore.

Li chiama bambini guerrieri. “Hanno aperto gli occhi e ci hanno visto con le mascherine al volto: una cosa normale per loro. Sarà la generazione che cambierà la storia”. Sono i 15 piccoli nati il 26 giugno all’ospedale (e idealmente tutti quelli venuti alla luce sfidando il Covid). Lei sta mettendosi in contatto con le mamme per regalare una foto del figlio o della figlia: sinora hanno risposto in cinque all’appello.

Adriana Gutierrez, 41 anni, boliviana, si è laureata a La Paz in architettura ed è arrivata in Italia la prima volta grazie a una borsa di studio, la seconda per seguire un master alla Sapienza di Roma. Ha lavorato per Bulgari e, nel 2009, ha conosciuto il suo futuro marito, Francesco Trovato, militare presso la caserma Col di Lana. Lo stesso anno si è trasferita a Cremona, portandovi la sua passione per la fotografia. “Una passione ereditata da mio padre: avevo 6 anni quando mi ha messo in mano la mia prima macchina fotografica. Cercavo un lavoro come architetto, ma qui il mio titolo non era riconosciuto. Agli inizi è stata dura”. Ma non si è persa d’animo e, rispolverando quell’interesse mai dimenticato, si è specializzata in foto di maternità, neonati e bambini, sulle orme dei più grandi professionisti del settore. Il soggetto dei suoi esordi è stata Sofia, la primogenita. “La portavo al parco, vestita da principessa”. Dal marzo 2019, Adriana ha aperto lo studio nel palazzo rinascimentale dove ha abitato il vescovo Geremia Bonomelli.

Dal settimo piano del Maggiore è passata una parte della sua vita. I giorni brutti: “Lì ho perso un bambino”. E quelli belli: “Lì ho concepito Sofia, che ora ha 8 anni, e, lo scorso 7 aprile, in piena pandemia, Maria Vittoria. ‘Se andrà tutto bene, sarà una vittoria’, ho detto un giorno a mio marito. Lui si è girato: ‘La chiameremo così, Vittoria’. Con tutto quello che succedeva intorno in quel periodo, avevo paura, ero terrorizzata, mi facevo una sacco di domande. C’erano amiche che mi domandavano: ma davvero ti fidi a farti ricoverare a Cremona in un momento così terribile? Altre volevano addirittura partorire in casa. Ma quando l’ascensore arriva a quel piano e la porta si spalanca, si approda su un’isola felice, un rifugio al riparo da ogni pericolo”. L’architetta boliviana ha chiesto a un’ostetrica, precedentemente istruita, di riprendere con un cellulare le fasi del parto della secondogenita “fissando i sentimenti dipinti in quegli istanti sui volti dei medici, degli infermieri, della bambina oltre che sul mio e di mio marito”. Per ringraziare il personale sanitario, Adriana ha donato, nel settembre 2019, le immagini di 15 neonati che sono poi state affisse ai muri del reparto. “Le mamme continuano a scrivermi dicendo che quegli scatti emozionano e trasmettono un senso di pace profonda”.

Adesso una seconda idea, destinatarie le madri di altri 15 bambini, quelli venuti alla luce pochi giorni fa, nel giro di 24 ore. Un evento, in una delle città più colpite dal contagio, che ha commosso tutti. “Un’iniziativa insieme con la Provincia: mentre il giornale regala un abbonamento on line di 6 mesi a ogni bimbo nato dal 26 giugno al 31 dicembre 2020, io offro una foto a quelli venuti al mondo il 26 giugno. Un omaggio alla vita e un omaggio a Cremona dopo il dolore e il buio di questi mesi. Sono straniera ma sono affezionata alla nostra città e soprattutto a quel settimo piano del Maggiore. È l’unico modo che ho per esprimere il mio ringraziamento, per far capire che il nostro ospedale funziona bene e coccola i suoi pazienti, è donare ciò che faccio. Il mio è anche un messaggio alle donne: non smettete mai di inseguire i vostri sogni perché tutto è possibile”. I piccoli verranno immortalati nell’accogliente studio in centro, dove tutto si svolge in condizioni di massima sicurezza e con attrezzature sofisticate, e le mamme riceveranno un’immagine singola del figlio e un collage con gli altri bimbi. Adriana, che sta organizzando per ottobre un incontro con la russa Elena Shumilova (la fotografa più famosa al mondo di ritrattistica di bambini) e desidera mettere davanti all’obiettivo il sindaco Gianluca Galimberti con la sua famiglia, ha un altro progetto. “Mi piacerebbe riunire, tra un paio di mesi, i 15 baby guerrieri in un luogo speciale: il Duomo”. Loro, i genitori e la sua Reflex.

Anna Gutierrez con il marito Francesco e le figlie Sofia, 8 anni, e Maria Vittoria, nata in piena pandemia.
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