Germana Cantarini, campionessa e allenatrice azzurra: le bocce ai tempi del covid

Giorgio Barbieri ha fatto una chiacchierata con Germana Cantarini che a novembre ha ricevuto dal Coni la Palma d'Argento al Merito Tecnico per l'anno 2019.

Sei titoli mondiali, cinque europei, 10 italiani, due vittorie ai Giochi del Mediterraneo, tantissimi campionati regionali e provinciali. Germana Cantarini, classe 1964, è certamente l’atleta cremonese che vanta il maggior numero di medaglie vinte. Dal 2107 è diventata commissario tecnico della nazionale femminile e anche da allenatrice ha portato l’Italia in cima al mondo con le sue ragazze. Il 23 novembre scorso ha ricevuto dal Coni la Palma d’Argento al Merito Tecnico per l’anno 2019. Ovviamente per chi ancora non lo sapesse stiamo parlando di bocce, uno degli sport più popolari e socializzanti del nostro Paese. “Sinceramente – dice Germana – non mi aspettavo questo riconoscimento da parte del Coni. Di solito prima di arrivare a quel traguardo ci vogliono anni, io ci sono riuscita solamente alla mia seconda stagione alla guida delle ragazze azzurre. Sapevo che il presidente federale delle bocce De Sanctis aveva fatto il mio nome al Coni ma sono rimasta sorpresa quando ho ricevuto la notizia ufficiale del premio”.

Germana Cantarini si è appassionata a questo sport da ragazzina, i suoi genitori gestivano un locale in via Manini (S.Imerio) che nel cortile aveva tre corsie all’aperto. “La società si chiamava come il bar ABC, ovvero Associazione Bocciofila Cremonese. Mi divertivo a guardare la gente giocare a bocce, ogni tanto arrivava anche qualche campione. Lì è nata la passione, ho cominciato quasi per scherzo ma mi sono accorta che ci prendevo. La prima gara a cui ho partecipato è stata una ‘Lui e lei’ a coppie (allora non esisteva questo sport a livello femminile) , invitata dal grande giocatore Roberto Dilda. Da quel momento ho cominciato a crederci. Nel 1989 un quinto posto ai campionati italiani, l’anno dopo il titolo ad Arezzo. Non ho più smesso, ho giocato e vinto sulle corsie di tutto il mondo”.

Anche da allenatrice la musica non è cambiata, le azzurre si impongono ovunque. “Non è facile passare da giocatore ad allenatore – spiega Cantarini – Tu sei fuori dal campo, l’atmosfera è completamente diversa. Ma, avendo giocato tanti anni, capisci quali sono i momenti in cui devi intervenire, a volte basta uno sguardo per rassicurare una giocatrice nei momenti più delicati. E quando loro vincono e piangono di gioia rivivo le stesse emozioni di quando sul podio salivo io”.

Per le bocce la pandemia è stato un brutto colpo. “Il nostro sport è stato il primo a fermarsi, un bel segnale per tutti gli altri. Adesso il campionato maschile di serie A è ripartito, a porte chiuse e senza obbligo di mascherina. Personalmente credo che sarebbe invece giusto l’uso del dispositivo sul volto. Noi possiamo allenarci solo a livello individuale. Ma per farlo occorrono i bocciodromi e quasi sempre questi sono associati ai bar, che adesso sono chiusi per i decreti governativi. A Cremona non c’è possibilità di allenarsi, da altre parte qualcosa si può fare”.

Il movimento bocciofilo a Cremona? “A livello femminile zero, fra i ragazzini ce ne sono alcuni che potrebbero fare strada”. Intanto Germana Cantarini porta avanti la sua prima attività, quella di parrucchiera nel suo negozio di via San Rocco a Cremona.

Germana Cantarini
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