Chi era lo Zini a cui è intitolato il nostro stadio che quest’anno ha compiuto 100 anni?

Un "portierino" nato a Paderno il primo luglio del 1894, il primo a vestire la maglia della Cremonese. Chiamato in guerra, al fronte, sul Carso. Morto per un'infezione tifoidea.

Stadio Zini, cento anni di vita. Su quel campo di via Persico i primi calci vennero dati proprio nel 1919, anche se lo stadio verrà inaugurato ufficialmente il 2 settembre del 1929. Il suo nome è legato a quello di un portierino nato a Paderno il primo luglio del 1894, il primo a vestire la maglia della Cremonese (allora i colori erano biancolilla) nel 1913. Il grande giornalista cremonese Lelio Mancini lo descrisse così: “Non era elegante nella parata ma sicuro, non era un acrobata ma spigliato. La presa era delle più tenaci, il rimando dei più fulminei”.
Giovanni Zini con le sue parate portò la Cremonese alla fine del campionato 1913-14 alla promozione nella serie A di allora. Nel 1915 venne chiamato in guerra, al fronte, sul Carso. Zini divenne il barelliere della compagnia, portava i feriti dal terreno di guerra all’ospedale di campo. Ma la sera del 2 agosto 1915, dopo una giornata di duro lavoro, cadde a terra senza più riprendersi a Cividale del Friuli, colpito da una infezione tifoidea.
La Cremonese decise subito di intitolare quel terreno di gioco di via Persico con il suo nome. Era il 1919. Cento anni dopo lo stadio, ora un vero e proprio gioiellino, porta ancora il suo nome. I tifosi della curva nella gara interna contro la Juve Stabia hanno dedicato a Giovanni Zini e allo stadio una grande gigantografia.

La gigantografia di Zini, opera dei tifosi della curva Sud per i 100 anni dello stadio che porta il suo nome.

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