Caterina del Libraccio: “A Cremona perché ci sono scuole, università, festival e iniziative culturali: è una città viva”

“25.000, di tutti i generi, tra nuovo e usato, scolastica, cartoleria, giochi e musica”. Apre in piazza Stradivari il 57° punto vendita in Italia del Libraccio.
Cominciò tutto nel 1979. “I primi quattro fondatori, che si erano conosciuti ai tempi della scuola e dell’università, collaboravano allo storico mercatino dell’usato di piazza Vetra, a Milano. Decisero di aprire un negozio sui Navigli, inizialmente solo di testi scolastici, poi anche di altro genere”. Caterina Magni è una dei soci del Libraccio, la catena di librerie che, giovedì pomeriggio in piazza Stradivari, inaugura il suo 57° punto di vendita: due piani per una superficie di 160 metri quadrati. Da quel giorno di tanti anni fa, da quell’intuizione il Libraccio ne ha fatta di strada diventando un brand di forte richiamo.
“Siamo presenti sul territorio con una delle catene più estese di librerie indipendenti”.
Quanto estesi?
“Abbiamo aperto in 7 regioni, siamo ben radicati soprattutto al Nord e in Lombardia”.
Dite di essere librerie indipendenti. In che senso?
“Nel senso che non siamo legati a nessun gruppo editoriale”.
Parlando in generale, il mondo delle librerie non è in crisi?
“Le librerie che chiudono sono più di quelle che aprono. Il Covid ha fatto la sua parte. Ma negli ultimi tempi si sta assistendo a una ripresa”.
C’è poi l’ e-commerce, che sembra aver messo in ginocchio le piccole librerie tradizionali.
“Non le ha messe in ginocchio, ma qualche problema l’ha creato. Quanto al nostro gruppo, dal 2009 Libraccio è anche online con il sito Libraccio.it, leader in Italia nella vendita di libri di seconda mano e di testi scolastici. Tornando al discorso di prima, siamo molto attenti al nostro personale, facciamo formazione dei nostri ragazzi: sono il valore aggiunto delle nostre librerie fisiche. Il cliente deve trovare in loro interlocutori preparati e disponibili che sanno dare consigli”.
Uno dei vostri cavalli di battaglio è l’usato. Come funziona?
“Chi vuole vendere un libro, si tratti di testi scolastici o di altro genere (romanzi o saggistica), lo può portare da noi e si fa una valutazione. Per grossi ritiri, invece, ci rechiamo noi a domicilio. In questo momento la questione dell’economia circolare, della sostenibilità è, come noto, un elemento sempre più importante dell’intera merceologia, compreso il nostro settore”.
Oltre alla compravendita di libri di seconda mano, vi caratterizza la proposta di titoli fuori catalogo.
“Si tratta di titoli che è difficile trovare. Inoltre, nei nostri scaffali sono disponibili rarità editoriali per collezionisti e testi di modernariato per curiosi e appassionati”.
Da quanti volumi è composta la vostra offerta nel negozio di Cremona?
“25.000, di tutti i generi, tra nuovo e usato, scolastica, cartoleria, giochi e musica”.
Immagino che, prima di sbarcare a Cremona, abbiate fatto delle indagini di mercato. Perché alla fine l’avete scelta?
“E’ una delle città che stavamo guardando. Un lavoro che facciamo continuamente. Anche se quello in piazza Stradivari è più piccolo rispetto agli altri nostri negozi, si trova in una posizione unica, nel cuore della città, con vetrine belle e molto ampie. A Cremona ci sono tante scuole, le università, si tengono festival e varie iniziative culturali: è una città ricca di storia a cui crediamo di poter dare qualcosa. E’ una città viva”.
E che legge?
“Una città viva è anche una città che legge”.
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